In giro ci sono parecchie app per fare hacking con Android; non tutte queste app sono disponibili tramite il Play Store (per ovvi motivi) e quindi sono scaricabili tramite siti esterni (che permettono il download del APK).
In questa lista sono elencati tutti quei tool che ritengo utili per l’attività di hacking intesa come Security testing, Ethical hacking e similari.
dSploit/zANTI2
Simone Margaritelli, dopo essere passato nella squadra di ZImperium, ha deciso di collaborare con loro per il marging di dSploit con zANTI2 (che diverrà open source a breve).
Il consiglio è quindi quello di disinstallare dSploit a favore del download di zANTI2.
dSploit contiene una serie di strumenti per l’analisi e l’attacco: trace, port scanner, vulnerability finder, man-in-the-middle attack e molto altro.
Hackode
Hackode è un app scritta da Ravi Kumar utile per penetration testers, ethical hackers e professionisti in cyber security; permette di svolgere le solite attività di scanning tramite il modulo Reconnaissance (ping, traceroute, dns dig) ma non solo (es: exploits).
Fing
Fing è una delle applicazioni preferite dal sottoscritto in quanto molto completa e ben costruita: permette ad esempio di scoprire tutti i device connessi nella WiFi a cui siamo collegati con la successiva possibilità di port scanning, wake on lan, ping, traceroute.
ConnectBot
ConnectBot è il cliente SSH di Android per eccellenza: semplice, potente ed open source con la possibilità anche di fare da tunnel SSH.
Se volete scoprire altre app utili per l’hacking con Android vi consiglio di dare un’occhiata a The top Android apps for hacking: non sarà come avere Kali Linux ma è un buon punto di partenza!
Da ieri è in vendita Raspberry Pi modello 2 che rappresenta un grosso salto di qualità per uno dei device più amati dai geek.
Rispetto alla prima versione i cambiamenti riguardano:
CPU quad core Broadcom BCM2836 (900 Mhz);
1GB di RAM.
Rimangono invece invariati i seguenti aspetti:
Stesso form factor del modello B+;
Stessa porta HDMI (full size);
Medesima Ethernet a 10/100 Mbit (bus condiviso con USB);
Stesso attacco CSI per la camera e DSI per il display;
Alimentata sempre attraverso un ingresso micro USB.
I ragazzi dietro al progetto Raspberry Pi sono riusciti a rendere il nuovo modello retrocompatibile aumentando però le performance generali (riconoscendo quindi il lavoro svolto fin’ora dalla community).
Eseguendo il comando cat /proc/cpuinfo otteniamo il seguente output che conferma le sue specifiche:
processor : 0
model name : ARMv7 Processor rev 5 (v7l)
BogoMIPS : 38.40
Features : half thumb fastmult vfp edsp neon vfpv3 tls vfpv4 idiva idivt vfpd32 lpae evtstrm
CPU implementer : 0x41
CPU architecture: 7
CPU variant : 0x0
CPU part : 0xc07
CPU revision : 5
processor : 1
model name : ARMv7 Processor rev 5 (v7l)
BogoMIPS : 38.40
Features : half thumb fastmult vfp edsp neon vfpv3 tls vfpv4 idiva idivt vfpd32 lpae evtstrm
CPU implementer : 0x41
CPU architecture: 7
CPU variant : 0x0
CPU part : 0xc07
CPU revision : 5
processor : 2
model name : ARMv7 Processor rev 5 (v7l)
BogoMIPS : 38.40
Features : half thumb fastmult vfp edsp neon vfpv3 tls vfpv4 idiva idivt vfpd32 lpae evtstrm
CPU implementer : 0x41
CPU architecture: 7
CPU variant : 0x0
CPU part : 0xc07
CPU revision : 5
processor : 3
model name : ARMv7 Processor rev 5 (v7l)
BogoMIPS : 38.40
Features : half thumb fastmult vfp edsp neon vfpv3 tls vfpv4 idiva idivt vfpd32 lpae evtstrm
CPU implementer : 0x41
CPU architecture: 7
CPU variant : 0x0
CPU part : 0xc07
CPU revision : 5
Hardware : BCM2709
Revision : 1a01040
Oltretutto utilizzando un processore ARMv7 si aprono le porte anche ai sistemi operativi che fin’ora erano stati esclusi dal precedente modello, parliamo di Snappy Ubuntu Core e Windows 10.
Come potete già immaginare ho provveduto a sostituire il ASUS ASUSPRO ESSENTIAL P550LA-XO217H con il portatile in oggetto cioè il ASUS ASUSPRO ESSENTIAL PU551LD-XO025G.
Questa recensione è valida sia per il modello PU551LD che PU551LA vista che l’unica differenza è che il primo è dotato anche della NVIDIA® GeForce® GT 820M (che va ad aggiungersi alla Intel® HD Graphics 4400).
La cifra pagata è stata di 550 € e posso ritenermi finalmente soddisfatto, gran parte dei difetti del modello precedente sono stati ottimamente risolti:
La disposizione dei tasti nella tastiera la ritengo ottimale, soprattutto la scelta di distanziare le frecce dal resto;
Il feedback dei tasti è stato accentuato e la tastiera da un ottimo senso di solidità;
Il trackpad è stato migliorato mettendo finalmente i due tasti fisici (sx e dx);
La durata della batteria è stata notevolmente migliorata (a 6 celle 5200 mAh 56 Whrs);
La webcam è finalmente HD.
Installandoci Ubuntu non ho avuto alcun problema rilevante, l’unico componente non riconosciuto dal sistema è stato il lettore di impronte.
Se volete regolare la luminosità dello schermo tramite il tasto fn dovrete modificare il file /etc/default/grub, nello specifico la seguente riga:
seguito poi dal comando sudo update-grub.
Se invece volete settare la luminosità dello schermo all’avvio di Ubuntu dovrete modificare il file /etc/rc.local aggiungendo la riga:
Utilizzo Amazon da moltissimi anni e devo dire che mi sono sempre trovato bene soprattutto per quanto riguarda i suoi prezzi bassi e l’ottima assistenza clienti (per esempio hanno accettato il reso del portatile a 3 mesi dall’acquisto).
Da uno studio di Boomerang Commerce si scopre come in realtà Amazon non ha in assoluto i prezzi più bassì, o meglio, non per tutti i prodotti.
Amazon applica i prezzi a ribasso per i prodotti più popolari mentre per quelli non popolari applica un lieve rialzo; in questo modo porta facilmente i visitatori a credere di avere i prezzi bassi per tutti i prodotti (quando, in realtà, ciò è valido solo per quelli più popolari).
Se prendiamo in esame la vendita di prodotti poco popolari possiamo notare che seppur Amazon applichi il rialzo di prezzo, ciò non influirà sulla percezione generale riguardo la sua convenienza ed oltretutto gli permette di avere anche dei margini di guadagno (moltiplicato per l’enorme volume di vendita).
Si può quindi notare come i cambi di prezzo siano molto frequenti e strategici e risulta quindi utile per l’acquirente vederne lo storico: personalmente uso CamelCamelCamel.
Questo è un esempio di grafico che mostra le variazioni di prezzo di un articolo che sto monitorando, come potete vedere non mi sarebbe convenuto acquistarlo nel periodo natalizio.
I prezzi Amazon non sono quindi più un mistero, rimane valida la solita raccomandazione: evitare di fare acquisti istantanei a favore di quelli ragionati (valutando l’indice di popolarità del prodotto, confrontando i prezzi della concorrenza e visionando lo storico dei prezzi).
Eccomi qua a recensirvi brevemente quello che è stato il mio ultimo acquisto di cui ho fatto però il reso cioè il portatile ASUS ASUSPRO ESSENTIAL P550LA-XO217H; colgo l’occasione per evidenziare l’ottimo servizio clienti di Amazon che ha accettato il reso del portatile a 3 mesi dall’acquisto.
Per la cifra di 450 € l’ho trovato sin da subito un ottimo acquisto anche se alcuni difetti mi hanno poi portato a farne il reso.
Il portatile ASUS P550LA l’ho trovato molto leggero ed esteticamente gradevole (ero abituato al vecchio Asus M6 Series M6742NEUH che ha ben 10 anni di vita e risulta ancora funzionante al 100%); lo schermo ha il vantaggio di essere opaco (anti riflesso) con l’unica pecca di non avere un ottimo angolo di visuale.
I punti dolenti sono stati essenzialmente due:
La disposizione dei tasti nella tastiera: troppo vicini tra loro e non c’è un’adeguata distanza delle frecce dal resto (mi portava spesso a commettere errori);
Il trackpad non da affatto un’idea di stabilità e la mancanza dei tasti fisici (sx e dx) è per me un grosso svantaggio;
Chiaramente al momento dell’acquisto ero cosciente di queste caratteristiche però non credevo fossero per me così frustranti; il peggio è venuto quando ho provato ad installarci Ubuntu:
Il trackpad non viene riconosciuto ed il puntatore si sposta verso sinistra ogni secondo; aggiungendo come parametro al kernel psmouse.proto=bare si ottiene comunque un trackpad non molto utilizzabile in quanto l’area sensibile copre anche i tasti “virtuali” senza alcun accorgimento/correzione al tocco (e senza la funzionalità di scrolling);
Per far riconoscere il microfono interno occorre fare dei miracoli e la soluzione sembra non definitiva;
I tasti per il controllo della luminosità non funzionano nativamente.
Unendo questi difettucci ed il fatto che sia uscito il modello nuovo (ASUS PU551LA con layout tastiera diverso e tasti fisici su trackpad) non c’ho pensato due volte per fare il reso.
Curiosità: aggiornando il BIOS si può notare come quest’ultimo abbia molte cose in comune con il modello ASUS X550LA.
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