Perchè Google Chrome è così veloce?

Google Chrome è stato rilasciato nel 2008 e di strada ne ha fatta talmente tanta da raggiungere circa il 35% di utilizzo.
Se volete capire il lavoro che c’è sotto a questo browser vi consiglio di leggervi “High Performance Networking in Google Chrome” di Ilya Grigorik (l’articolo farà parte del libro “The Performance of Open Source Applications” che verrà pubblicato nella primavera del 2013).

Vi faccio un breve TL;DR (che spero non vi faccia passare la voglia di leggervi interamente l’articolo consigliato): prima di Google Chrome i browser erano di natura monolitica mentre Google ha saputo creare un browser multi-processo dove ogni tab viene isolata in una propria sandbox.
Per il rendering delle pagine viene utilizzato WebKit ossia un motore open source, veloce e conforme agli standard mentre per l’esecuzione di Javascript è stato creato appositamente il V8 (utilizzato anche da node.js).

Il motore di rendering delle pagine e di esecuzione del codice Javascript (nell’era della App) conta moltissimo per un browser ma non sono gli unici elementi che influiscono sulla velocità di navigazione.
Google Chrome utilizza anche una forma di “preveggenza”  studiando le azioni svolte e cercando quindi di portarsi avanti con il lavoro, ciò include il DNS pre-resolve, TCP pre-connect, Resource prefetching ed il Page prerendering.
Il browser inoltre cerca di avviarsi e di essere responsivo il più velocemente possibile sfruttando un principio simile a quello precedente: si ricorda i domini utilizzati più di frequente dopo un cold-boot e ne fa il DNS pre-fetch (se siete curiosi di avere la vostra lista dei domini utilizzati più di frequente subito dopo il riavvio di Chrome basta mettiate chrome://dns nella barra indirizzi).

Google non si è limitata a queste “magie” ma si è concentrata moltissimo pure sulla Omnibox (barra degli indirizzi) facendo in modo che ad ogni lettera inserita il browser ci suggerisca al meglio sull’azione che vogliamo svolgere: in una tabella viene tenuta traccia dei prefissi inseriti, delle azioni proposte e della percentuale di click su ciascuna di esse.

Detto questo si capisce che Chrome diventa sempre più veloce man mano che lo si utilizza.

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